Giovanna Cardamone, i duri inizi da migrante in Australia

Giovanna Cardamone and her family in 1967.

Una foto della famiglia Cardamone nel 1967, Giovanna è la prima da sinistra.

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Il lavoro in acciaieria del papà, i sacrifici della mamma, le lacrime della nonna alla partenza ed i primi momenti in cui a scuola non capiva una parola: Giovanna Cardamone racconta i difficili inizi della sua esperienza australiana alla fine degli anni Sessanta.


Emigrata in Australia con i genitori e i due fratelli nel 1967, oggi Giovanna Cardamone è CEO dell'ITSOWEL (Italian Social Welfare Organisation) a Wollongong.

La famiglia proveniva da un piccolo centro della provincia di Catanzaro, Falerna Scalo.
Giovanna Cardamone with another woman in Calabria
Giovanna Cardamone in un recente viaggio in Calabria per la produzione di un filmato sulle tradizioni calabresi.
"Ricordo mia nonna che piangeva", racconta Giovanna del giorno della partenza, un mattino freddo in cui indossava un cappotto rosso.

Giovanna ricorda il padre come "grande lavoratore, un uomo molto gentile, avanti sui tempi" che aveva preferito l'Australia ad altre mete di migrazione più vicine, anche per allontanarsi in qualche modo da alcune abitudini italiane che mal sopportava.
Mio papà non faceva compromessi e io sono come lui.
Giovanna Cardamone
Contadino in Calabria, il papà di Giovanna una volta in Australia iniziò a lavorare nelle acciaierie di Port Kembla, come molti altri italiani.

Non conoscendo la lingua e con una scarsa istruzione, molti immigrati dovevano fare lavori "sporchi e duri".
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Anche per la piccola Giovanna gli inizi a scuola furono traumatici ed i ricordi ancora oggi sono ben vividi: "non capivo una parola, la maestra non mi aiutava... ancora oggi, quando ci penso, voglio piangere".

Tutto questo cambiò quando in un'altra scuola con molti immigrati un'altra maestra iniziò a prendersi cura di Giovanna, insegnandole a leggere e l'inglese.

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